martedì 18 ottobre 2011

Il cantiere navale della Roma Imperiale

Il cantiere navale della Roma Imperiale
VALERIA COSTANTINI
IL TEMPO ROMA – 22 settembre 2011
Fiumicino L'archeologo Keay e l'importante scoperta: «Modificherà molte conoscenze»

«Questa scoperta potrebbe modificare le conoscenze acquisite finora sulle flotte dell'età imperiale». Gli occhi del Professor Simon Keay brillano di entusiasmo mentre parla del suo lavoro. È questo appassionato archeologo, a dirigere da anni gli scavi in corso presso lo splendido sito dei porti di Claudio e Traiano a Fiumicino. Ettari di reperti e costruzioni incredibili situate a due passi dall'aeroporto internazionale: una miniera di scoperte come l'ultima effettuata dal team di British School, Università di Southampton e Sovrintendenza Speciale di Ostia-Roma. Un edificio imponente, lungo 145 metri e largo 60, dotato di ben otto navate e alto almeno dodici metri: la sua prima fase edilizia risale al periodo traianeo, probabilmente tra il 110-117 d.C. Si affacciava proprio sul bacino esagonale del porto romano e proprio per questo gli esperti lo ritengono un edificio chiave, da cui i funzionari coordinavano anche il movimento delle navi e dei carichi all'interno del porto stesso. In pratica il cantiere navale della Roma imperiale. La funzione del nuovo manufatto è ancora tutta da studiare, ma gli archeologi non dubitano della sua importanza a livello storico. «Non sappiamo ancora quali attività avvenissero in questo edificio, - ha spiegato nel suo simpatico accento inglese ieri Keay, durante la visita sul luogo del ritrovamento - se servisse come arsenale o sito per la costruzione o la manutenzione delle navi. Ma sono le dimensioni delle navate che ci forniscono nuovi dati storici. Finora la grandezza delle navi risalenti al II Secolo, presumiamo si aggirassero sulle 350 tonnellate, ma vista l'ampiezza di queste stanze, potrebbero essere state anche più grandi». Gli scavi sul nuovo sito proseguiranno per tutto il mese di ottobre. Circa una ventina gli studiosi dell' equipe di Keay che da mesi sono al lavoro tra rocce e terra. «Ragazzi appassionati ed esperti. - racconta il professore - Per noi è un privilegio lavorare in questo luogo straordinariamente ricco. C'è ancora tanto da scoprire tra Ostia e Fiumicino». Un rinvenimento eccezionale anche per Angelo Pellegrino, responsabile della Sovrintendenza di Ostia Antica: «Non finiamo più di stupirci. Prima il colosseo del mare, poi la nave romana su via dell'Aeroporto».