martedì 22 febbraio 2011

Tradite dal governo le navi antiche pisane né soldi, né Unesco

Tradite dal governo le navi antiche pisane né soldi, né Unesco
MARCO BARABOTTI
GIOVEDÌ, 10 FEBBRAIO 2011 IL TIRRENO Pisa

Pd «insoddisfatto e dispiaciuto» dalla risposta «È grave che Bondi non si sia presentato»

PISA. No alla richiesta di candidare Il Cantiere nelle navi antiche di Pisa come sito dell’Unesco, no a nuovi finanziamenti e l’annuncio che il museo delle navi agli Arsenali Medicei aprirà a tarda primavera. Insomma, una risposta choc del governo, tra dinieghi e rinvii.
Questo in sintesi l’esito del dibattimento parlamentare in “question time”, ieri in diretta tv su Raidue, riguardo alla interrogazione rivolta dai parlamentari pisani del Pd al ministro dei Beni culturali Bondi.
Quest’ultimo, fra l’altro, era assente e per lui ha risposto l’on. Elio Vito, ministro dei rapporti con il Parlamento. Nella sua replica a Vito, l’on. Paolo Fontanelli si è dichiarato «insoddisfatto» della risposta del governo, dicendosi anche «dispiaciuto» per l’assenza di Bondi. «Questa è la prima volta - ha aggiunto - che un ministro non è presente».
Ad illustrare l’interrogazione alla Camera è stato l’on. Ermete Realacci che ha ricordato come «con una efficace campagna stampa il quotidiano Il Tirreno abbia spinto per il riconoscimento come sito Unesco dei ritrovamento delle navi antiche di Pisa».
«Riconoscimento - ha aggiunto Realacci - che non è solo un problema turistico. Abbiamo infatti uno scavo che ha tecniche di avanguardia uniche al mondo, come quando si è trattato di stabilizzare la Torre Pendente». «Vi chiediamo - ha concluso Realacci - quali investimenti sono previsti per questo sito di straordinario valore archeologico e culturale».
Elio Vito, replicando a nome del ministro Bondi, ha fatto un breve excursus del Cantiere, dicendo che in questi anni «lo Stato ha investito molto su questo sito». Ma ha dovuto dare anche spiegazione di come queste risorse finanziarie si siano via via ridotte fino all’osso. «Il rallentamento dei finanziamenti negli ultimi anni - ha detto l’on. Vito - è dovuto alla crisi finanziaria in atto, che tuttavia non ha messo a rischio la conservazione dei beni né interrotto il percorso di valorizzazione intrapreso».
«La locale Soprintendenza ai beni archeologici - ha aggiunto - ha confermato che i reperti rinvenuti sono attualmente ben conservati e sotto il costante controllo del personale».
Riguardo asempre gli scarsi finanziamenti erogati negli ultimi anni, l’on. Vito ha detto che «la limitata disponibilità delle risorse nella programmazione ordinaria è stata compensata dalla richiesta di rimodulazione pari a 200mila euro, di un intervento precedente previsto per la prosecuzione dei lavori da parte della sede regionale di Firenze».
Sul futuro museo delle navi agli Arsenali Medicei - doveva essere inaugurato già l’anno scorso, poi si era parlato di gennaio 2011 e quindi di un ulteriore rinvio -, Vito ha detto che si stanno ultimando i lavori e «l’inaugurazione di tale area è prevista per la tarda primavera».
Ma veniamo al passaggio principale, riguardante la candidatura del Cantiere delle meraviglie come sito dell’Unesco. «Nessuna iniziativa ufficiale - ha detto Vito - risulta essere stata attivata in tal senso. La locale Soprintendenza ai beni archeologici ha evidenziato che la proposta non sarebbe ancora matura. Infatti il sito, ad oggi, consiste essenzialmente in un cantiere in un centro di restauro e di un progetto museale».
Ed ecco la risposta: «Il ministro Bondi ritiene quindi condivisibile l’opinione degli uffici tecnici secondo cui tali caratteristiche ancora non soddisfano i presupposti di paesaggio stabile e storicizzato richiesti dall’Unesco». Come dire: il Cantiere di Pisa-San Rossore non ne ha i requisiti.
Paolo Fontanelli ha motivato l’insoddisfazione del gruppo Pd. «Nella nostra richiesta - ha affermato - domandavamo che cosa si stesse facendo per mettere al riparo una situazione di reale ed effettiva emergenza del Cantiere».
In particolare Fontanelli ha ricordato che per l’anno in corso sono stati erogati solo 20mila euro «che non bastano nemmeno al mantenimento del Cantiere per tenerlo asciutto, quando invece c’è bisogno di un finanziamento costante, altrimenti vi entra l’acqua e diventa del tutto impraticabile».
«Da parte del ministro - ha aggiunto Fontanelli - non c’è stata una risposta convincente».
Riguardo infine alla motivazione di candidare la “Pompei del mare” come sito dell’Unesco, Paolo Fontanelli ha detto: «Purtroppo ne deduciamo che l’iniziativa pisana degli Amici dei musei, sostenuta dal giornale Il Tirreno che ha raccolto miglia di firme, non è stata recepita dal governo. Quando invece la proposta è importante, perché è attraverso l’inserimento nel sito dell’Unesco che si possono attingere più facilmente risorse economiche esterne anche a livello europeo».


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GIOVEDÌ, 10 FEBBRAIO 2011

Pagina 1 - Pisa

«Colossale e inaccettabile sottovalutazione»

Fabio Evangelisti (Idv) riceve la risposta scritta del ministro



«Ben tre dei requisiti per l’Unesco sono facilmente dimostrabili»

PISA. «Il progetto di avere uno scavo esemplare e una degna musealizzazione naufraga nuovamente e non ci sono speranze di salvezza all’orizzonte».
Lo dice anche l’Italia dei Valori che aveva presentato una interrogazione parlamentare a Bondi, attraverso l’on. Fabio Evangelisti.
«Il ministro - dice il deputato e vice capogruppo dell’Idv - ammette che “le attività di scavo archeologico citate sono attualmente ferme da più di un anno e le attività di documentazione e restauro procedono a ritmo ridotto”. Ma noi non possiamo accettare una risposta del genere. Che argomentazione è? È proprio lo stato delle cose che noi abbiamo denunciato, il motivo stesso dell’interrogazione parlamentare». Ma è soprattutto sulla quantificazione dei finanziamenti che la risposta di Bondi non è, secondo Evangelisti, chiara, tanto che lo stesso deputato dell’Idv ha chiesto ragguagli al ministero senza aver avuto, finora, alcun riscontro.
Riguardo poi al diniego di inserire il Cantiere nel sito del patrimonio mondiale dell’Unesco, Evangelisti sottolinea «la colossale sottovalutazione». «I requisiti - dice - ci potrebbero essere invece tutti, ed è facile constatarlo perché l’Unesco, al contrario di molti apparati italiani, pratica un regime di completa trasparenza. Il sito delle Navi di Pisa ha valore di universalità, unicità ed insostituibilità e potrebbe soddisfare ben tre dei criteri fissati, (quando ne basterebbe uno solo): apporta una testimonianza eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà, quella della navigazione nel mondo antico; offre un esempio eminente di un tipo tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana (la carpenteria navale antica); è un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente».
M.B.