mercoledì 31 marzo 2010

Crolla soffitto della Domus Aurea

Crolla soffitto della Domus Aurea
www.corriere.it 30/3/2010

Una voragine ampia venti metri ha interessato la volta della «Quindicesima stanza». Nessuna vittima

ROMA - Nel giugno dell'anno scorso il sottosegretario ai Beni cul­turali Francesco Giro aveva annuncia il via ai lavo­ri per combattere infiltrazioni d’acqua e pericolo di crolli nelle Domus Aurea con l'obiettivo di riaprire entro il 2011. Troppo tardi. Una porzione di parte del soffitto della Domus Aurea, l'edificio voluto da Nerone dopo l'incendio che nel 64 dopo Cristo distrusse gran parte di Roma, è crollata. La parte della Domus Aurea crollata è quella del «grottone» cioè la volta dell'edificio. La Domus Aurea è chiusa per lavori di restauro dal 2005. Sul posto, per verificare i danni alla struttura Neroniana, ci sono i tecnici della sovrintendenza, oltre ai vigili del fuoco. Nel crollo non dovrebbero essere rimaste coinvolte persone. I vigili del fuoco sono al lavoro con unità cinofile e geofoni per capire se sotto la frana, che ha un ampio fronte, vi siano delle persone. Le ricerche hanno al momento dato esito negativo. Sotto al terreno franato non ci sarebbe nessuno, ma si vedrebbero le cassette di plastica con dentro i reperti archeologici.

CIPE E PROTEZIONE CIVILE - La Domus Aurea era chiu­sa dal 2005 per gravi infiltrazio­ni d’acqua. Nel 2009 Giro annunciò un intervento di due anni, al termine dei quali sarebbe stato aperto un percorso di visi­ta di 2.600 metri quadri. Il commissario straor­dinario Luciano Marchetti precisò: «Si tratta di una prima tranche di lavori che ri­guarda circa un terzo dell’area del complesso, quella orientale, dove si trova la 'sala Ottago­na'». L’importo annunciato fu di 3,2 milioni di euro coperti con finanziamenti Cipe (3 milioni) e della Protezione civile (800 mila). Un'or­dinanza della Protezione civile aveva nominato l’architetto Roberto Cecchi nuovo commissario per l’area archeologica di Roma (ha preso il posto di Guido Bertola­so). Con la nomina di Rober­to Cecchi per la Domus in pratica c'erano due commissari. Ma «Cecchi rinunci al compenso e usi quelle risorse per gli inter­venti sull’area», chiese Gian­franco Cerasoli, della Uil Beni culturali.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_marzo_30/voragine-colle-oppio-1602747107921.shtml