lunedì 7 dicembre 2009

Una tomba preistorica sotto il Foro di Cesare

Una tomba preistorica sotto il Foro di Cesare
di RAFFAELLA TROILI
Venerdì 20 Gennaio 2006 Il messaggero, Roma

Era il capoclan, il personaggio più importante del suo piccolo villaggio. Visse quando Roma ancora non esisteva, sull’Arce capitolina o nella sella collinosa che collegava il Campidoglio al Quirinale. E da 30 secoli riposava sotto il Foro di Cesare, in una tomba che se i primi rilievi saranno confermati, dovrebbe rappresentare uno dei ritrovamenti più antichi fatti finora a Roma.
Ieri la scoperta, con gli archeologi ancora al lavoro sporchi di terra, il blitz e i complimenti del sindaco Veltroni e dell’assessore Borgna, l’entusiasmo più forte del freddo. «Si tratta di una sepoltura protostorica, del periodo di passaggio tra l’età del bronzo e la prima età del ferro, tra l’XI e X secolo avanti Cristo», hanno ripetuto ai giornalisti il soprintendente ai Beni culturali del Comune, Eugenio La Rocca e il direttore dello scavo Roberto Meneghini. «La tomba a incinerazione era scavata nell’argilla naturale sotto la pavimentazione del Foro di Cesare». A insospettire gli archeologi un blocco di tufo a livello superficiale, sotto il quale hanno trovato una seconda copertura in tufo. Scavando ancora, la scoperta: la custodia della tomba a capanna. «Una tomba a forma di pozzo, con un bellissimo tetto di pietra a capanna, che custodiva una grande un’urna cineraria e otto vasi in ceramica d’impasto (fatti a mano, il tornio non era stato ancora inventato) che costituivano il corredo». Nella tomba e all’interno dei piccoli vasi, che ora come tutto il resto saranno studiati approfonditamente, sono stati recuperati anche ossa di uccelli e oggetti in miniatura in bronzo, in particolare armi. «Anche per questo - ha aggiunto La Rocca - pensiamo che si tratti della tomba di una personalità, poiché i grandi personaggi non si facevano seppellire con le armi vere, ma con piccole riproduzioni. E’ probabile che la tomba facesse parte degli insediamenti sorti sull’Arce capitolina, la collina tagliata da Giulio Cesare per realizzare il Foro».
Una scoperta importante, hanno sottolineato tutti. Perché risale al periodo in cui la città ancora non era stata fondata da Romolo, a quella tarda età del bronzo, su cui c’è ancora molto da scavare. Tanto che La Rocca e gli uomini della soprintendenza, da Anna De Santis a Meneghini, già ieri accarezzavano con lo sguardo un altro pezzo di terra, proprio nei pressi della tomba appena scoperta. «Altri scavi porteranno alla luce nuove tombe, in questa zona - ancora il soprintendente - Tutta l’area circostante era occupata da insediamenti sparsi sui colli. A uno di questi, forse stanziati sul Campodiglio, apparteneva la sepoltura, che faceva comunque parte di una più vasta necropoli della quale già nel 2000 furono individuate e scavate altre due tombe». E gli strati di Roma tornano a galla, la rendono viva e allo stesso tempo immortale: intorno a quella collina, tagliata in due da Cesare per creare il Foro, vivevano dunque gruppi di famiglie separati, ognuno col suo patriarca, il suo capoclan. «Personaggi di spicco della comunità - ha precisato Meneghini - alti dignitari, forse sacerdoti, comunque con una carica legata al sacro». A loro erano riservate sepolture più importanti, come quella appena scoperta. «Più ricca, anche nella costruzione, delle altre rinvenute nel 2000, tanto che smontarla non è stato facile».
Da tempo l’avevano individuata, gli archeologi. I lavori per riportarla alla luce sono durati una settimana, velocissimi. Ma lo scavo nella valle del Foro romano, condotto dalla Soprintendenza ai Beni culturali del Comune, in collaborazione, per la parte protostorica con i funzionari della Soprintendenza archeologica, continua. «Siamo nel paleosuolo - spiega Elisabetta Bianchi, dell’ufficio Fori Imperiali della Soprintendenza indicando un gradino più alto, quello della Roma di Cesare - qui davanti invece ci sono tracce di coltivazioni risalenti a 20 secoli dopo, e di lato, lassù a destra, delle dimore medievali». Dopo cinque anni di incuria, si sta ripulendo la superficie in questa parte di Foro. Ora gli archeologi si aspettano altri finanziamenti, perché Roma antica può riservare ancora molte sorprese. «Questo ritrovamento non è avvenuto per caso - il commento dell’assessore alla Cultura Gianni Borgna - ma è il frutto di un lavoro sistematico che da anni stiamo portando avanti e che ha già dato importanti risultati. Gli scavi proseguiranno e siamo certi che porteranno alla luce importanti scoperte».