giovedì 5 febbraio 2009

Le antiche navi sbarcano agli Arsenali

Le antiche navi sbarcano agli Arsenali
GIOVANNI PARLATO
MERCOLEDÌ, 04 FEBBRAIO 2009 IL TIRRENO - Pisa

A giugno apre il museo col suo carico di oro, anfore e storia

Sarà un Giugno Pisano speciale. Di quelli da non dimenticare. E l’evento, perché di evento si tratta, sarà l’apertura del “Museo delle navi antiche di Pisa” agli Arsenali Medicei. Non tutte le scoperte saranno messe in mostra. C’è ancora tanto lavoro da fare e si attendono finanziamenti anche da sponsor privati (fino ad ora sono stati solo statali). Il museo completo comprenderà 80 sezioni, mentre quelle che si potranno ammirare saranno una trentina. Ma già ampiamente sufficienti a mostrare la vastità e l’immenso valore della scoperta.
Con l’apertura della prima parte del museo si realizza un sogno. Quando per caso, nel 1998, una ruspa nei pressi della stazione ferroviaria di San Rossore sventrava il terreno e scopriva lo scafo della prima nave romana, gli archeologi compresero subito che si trattava di una scoperta destinata a riscrivere la storia non solo di Pisa, ma di tutta la penisola e del Mediterraneo. Vicino alla prima nave ne venne trovata un’altra. Ben presto emersero altri ritrovamenti. In questo luogo, un tempo s’incrociavano diversi canali e le navi vennero affondate a causa di una disastrosa alluvione fra il II secolo a.C e il VII d.C.
Di questa scoperta e del futuro allestimento agli Arsenali Medicei, abbiamo parlato con Andrea Camilli, progettista e direttore dei lavori della Soprintendenza dei Beni archeologici della Toscana, oltre che direttore del centro di restauro e del cantiere.
«A giugno saranno aperte quattro aree tematiche - spiega il direttore Camilli - mentre sono in via di realizzazione e richiedono più tempo, le aree sulla topografia e la storia».
Ed ecco le quattro aree tematiche al centro dell’esposizione di giugno.
Metodologia della ricerca. Sarà una carrellata sulle metodologie applicate sul cantiere con ricostruzioni e supporti multimediali affrontando le tematiche dello scavo archeologico di mare e di terra dell’archeologia navale, delle tecniche più moderne di analisi e di restauro, della tecnologia navale antica e delle tecniche di restauro moderne.
Le navi. Ci sarà una sezione dedicata alla nave Alkedo che è la nave a remi. Di quest’ultima, sarà - al momento - esposta una fedele riproduzione in scala reale di quella originaria; si esporrà la nave restaurata “D” che è quella tardo-antica (VI secolo d.C.); si esporranno le parti della nave ellenistica che risale al II secolo a.C..
Mercati e commerci. Saranno esposti, oltre alle monete, tutti i carichi e il materiale ritrovato a bordo di cui una parte venne esposta nella precedente mostra “Pisa e il Mediterraneo”. Sarà esposta la completa tipologia delle anfore in un allestimento molto scenografico. Inoltre, una sezione sarà dedicata a tutte le esportazioni e importazioni in età romana.
Vita di bordo. Saranno esposti reperti relativi ai viaggiatori e ai marinai come agli stessi bagagli. «Abbiamo trovato una cassapanca lignea - dice il direttore Andrea Camilli - con ancora il contenuto all’interno. Ci sarà anche una sezione dedicata all’illuminazione a bordo, alla cucina e all’alimentazione. Una sezione sarà dedicata ai culti e alla superstizione del mare, una sezione legata a giochi e passatempi, una dedicata ai marinai con numerosi reperti fra cui una giacchetta di cuoio di un marinaio databile all’età augustea».
«Il museo completo - continua Camilli - avrà un’esposizione di circa 8mila reperti su una superficie di circa 4mila metri quadri. A giugno ne apriamo circa un terzo».
Mancheranno le sezioni sulla scoperta, sull’ambiente, sulle tecniche di navigazione, e due terzi delle navi che sono in via di restauro o, addirittura, ancora in fase di scavo. Gli scavi stanno proseguendo e proseguiranno ancora per anni. «La caratteristica principale del museo - sottolinea il direttore Camilli - è che sarà un museo in progress con una costante evoluzione dell’esposizione in base alle nuove scoperte. Del resto il cantiere delle navi antiche e il centro di restauro del legno bagnato stanno diventando dei luoghi di tirocinio e formazione di livello internazionale. Anche il centro fornisce restauro di oggetti che arrivano da tutta Italia e forma restauratori anche stranieri.
«Siamo in cerca - conclude il direttore Camilli - di eventuali sponsor che possano contribuire al completamento del museo anche con piccole sezioni, il museo completo comprende circa 80 sezioni».
Infine, non va dimenticato l’impegno della Soprintendeza ai Beni culturali di Pisa che sta lavorando per rendere gli Arsenali Medicei il luogo migliore per ospitare il museo.