mercoledì 23 aprile 2008

Fori Imperiali. Dall'età del ferro ai monumenti medievali

Centro commerciate, religioso e politico. Luogo pieno di magia. Dall'età del ferro ai monumenti medievali
CORRIERE DELLA SERA- Roma, 05-10-2007

È da dieci anni che i Fori Imperiali sono aperti, fruibili senza necessità di biglietto. Una libertà che però crea parecchi inconvenienti per quanto riguarda la sicurezza. Cinque milioni all'anno sono i visitatori che staccano il biglietto per il Colosseo, il monumento più visitato d'Italia. Fra breve lo stesso ticket darà diritto a visitare anche i Fori.
Angelo Bottini “Là dentro ora purtroppo succede di tutto. Furti, scippi, aggressioni anche al personale”
Luciano Marchetti “Il ministero, sentito anche il Comune, è d'accordo, A patto però di migliorare l'offerta”

Tra il Palatino e il Campidoglio, il Foro romano è ciò che resta del centro commerciale, religioso e politico di Roma. Luogo unico, magico che accoglie vestigia che vanno da tombe dell'età del ferro alle grandi costruzioni del IV secolo dell'era volgare e poi ai monumenti alto-medievali. Al VI secolo a.C. appartengono i monumenti del Comizio, la più antica sede dell'attività politica della città. Vicino c'è la «lapis niger», secondo la leggenda legata alla morte di Romolo. Sempre al periodo regio risalgono la Regia, residenza del Pontefice Massimo, la Curia Hostilia, il Tempio di Vesta a pianta circolare. Del V sono invece il tempio di Saturno con l'annessa sede dell'Erario e il Tempio dei Castori. Nel IV secolo sul lato del Campidoglio è sorto il Tempio della Concordia e fu allora che la tribuna del Comizio fu abbellita con i Rostri delle navi catturate alla città di Anzio. Del II secolo sono il Tabularium e la Basilica Emilia. Sotto Cesare e Augusto furono spostati i Rostri e la Curia in direzione del Campidoglio. A loro si deve anche la sistemazione definitiva dei Fori. Con Augusto fu eretto il Tempio del Divo Giulio. Di epoca flavìa è il Tempio di Vespasiano. L'Arco di Tito fu voluto da Domiziano, gli «horrea» da Vespasiano. Del II d.C. è il Tempio di Antonino e Faustina. Il Tempio di Venere e Roma lo volle Adriano. L'arco di Settimio Severo risale al II secolo, la basilica di Massenzio è del IV. Al 608 risale l'ultimo monumento dei Fori, la Colonna di Foca.

Quattro tesori da riscoprire. Monumenti chiusi, si volta pagina: riapriranno il luogo in cui si riuniva il Senato, il tempietto voluto da Massenzio, la residenza delle sacerdotesse di Vesta, la prima chiesa che nell'Alto Medioevo fu dedicata alla Madonna

Cuna.
Fondata da Cesare occupava la massima parte del Comizio. Vi si adunava il Senato. Le sedute avvenivano nell'aula, in una sala più piccola (oggi chiesa di Santa Martina) si tenevano quelle segrete (Secretarium Senatus). Le porte in bronzo originali furono portate dal Borromini alla Basilica Lateranense
Tempio del Divo Remolo.
Risale agli anni di Massenzio e più che al figlio dell'imperatore era dedicato probabilmente ai Penati. Presenta un portale fiancheggiato da due colonne di porfido e ai lati del corpo centrale si aprono due absidi. Il tempio conserva ancora la serratura originale
Casa delle Vestali.
Scoperta nell'800, la Casa delle Vestali spaziosa e magnifica trae il nome di «atrium Vestae» dal cortile cinto di colonne. Ciò che rimane appartiene all'edificio imperiale, delle - costruzioni preaugustee conserva poche tracce. Era la casa delle sette sacerdotesse scelte dal Pontefice Massimo
Santa Maria Antiqua.
Costruita nel VI secolo d.C, è la prima chiesa dedicata alla Madonna. Sorge ai piedi del Palatino tra resti dell'età di Domiziano. Soggetta a un lungo restauro, possiede un grande ciclo di affreschi alto medievali. Accanto c'è l'Oratorio dei Quaranta Martiri, con un grande affresco nell'abside.