martedì 22 gennaio 2008

"Cerco la moneta giusta per datare questa meraviglia"

"Cerco la moneta giusta per datare questa meraviglia"
(c. a. b.) intervista ad Angelo Bottini
SABATO, 05 GENNAIO 2008, LA REPUBBLICA - Roma

L´INTERVISTA

Parla il soprintendente archeologo Angelo Bottini che si è calato per la prima volta nel passaggio

«Questa dei criptoportici, è una magnifica mania degli architetti romani. Servivano come passaggi interni e sotterranei. Poi, quando il palazzo divenne esclusiva dell´imperatore, ai tempi di Nerone, almeno in parte non servirono più. E caddero in disuso». Il soprintendente archeologo si studia la nuova meraviglia del Palatino. E ne spiega passato e futuro.
Sorpreso dal criptoportico, professor Bottini?
«A Roma tutto è sorprendente. E, nonostante l´antichità sia stata molto studiata, offre continue novità. Come il ninfeo che abbiamo pensato di identificare con il Lupercale e, ora, come questa rete di criptoportici che stupisce per stato di conservazione ed estensione».
Ha visto che bella la statua del togato?
«Sì, ma a me interessa più trovare una moneta, il frammento di un vaso sbeccato o il marchio di fabbrica, il bollo, su un mattone».
I musei ne sono pieni, però.
«Ma questi elementi minimi sono fondamentali per la datazione. E quando vengono rubati da pasticcioni Indiana Jones, sono guai seri. È come quando arriva la scientifica e trova la scena del crimine manomessa».
Che vi aspettate di trovare nel luogo dell´assassinio di Caligola?
«Ci aspettiamo innanzitutto di mettere in sicurezza il colle e di proteggere dai crolli le rovine del Palatino. Intanto però restauriamo e contemporaneamente portiamo alla luce i segreti della dimora imperiale, che sono ancora molti. E al tempo stesso apriamo al pubblico nuovi ambienti. È un circolo continuo, virtuoso».
Per uno scavo completo, di quanti soldi avreste bisogno?
«Sparo? Cento milioni. Ma no, non servono. Se domani venisse il premier Prodi e me li offrisse, io direi: no grazie. Meglio cinque. E un impegno costante del governo che ogni anno ci dia i fondi per arrivare, in un paio di decenni, alla salvezza del Palatino».
Se avesse mano libera, quanti operai impiegherebbe?
«Pochi, non servono megacantieri. Se potessi, scaverei completamente l´area sovrastante. Ma si tratta degli "Horti farnesiani". E bisogna rispettare il giardino cinquecentesco».
Gli alberi però hanno solo 200 anni al massimo. Che c´entrano col Rinascimento?
«Molti li ha messi nell´800 l´archeologo Pietro Rosa. Non si possono toccare li ha piantati ... un avo delle dottoressa Tomei».